La parola “manomettere” indica alterazione, danneggiamento. Ma la manomissione, nell’antica Roma, era anche la cerimonia con cui uno schiavo veniva liberato. Una riflessione profonda intorno al significato delle parole: è questo l’obiettivo del laboratorio socio narrativo dal titolo “La manomissione delle parole” che la Coop. Sirio insieme agli studenti del corso di Politiche sociali, dei Licei Toschi e Sanvitale, dei ragazzi della redazione “Non ci sto più dentro”, sta avviando tra studenti e detenuti del carcere di Parma, prendendo liberamente spunto dall’omonimo libro dello scrittore Gianrico Carofiglio.E sarà proprio l’autore Gianrico Carofiglio a inaugurare il laboratorio in un incontro pubblico che si terrà lunedì 22 febbraio, alle ore 17, nell’Aula dei Filosofi del Palazzo Centrale dell’Ateneo (via Università 12), incontro durante il quale verrà presentato il suo ultimo libro «Con parole precise. Breviario di scrittura civile».Si tratta infatti del primo appuntamento, aperto a tutti gli interessati, di “La manomissione delle parole”, laboratorio socio-narrativo sul lavoro sociale in carcere, organizzato all’interno dell’insegnamento di Politiche sociali (corso di laurea in Servizio Sociale) della prof.ssa Vincenza Pellegrino nell’ambito di un progetto proposto e coordinato dalla Cooperativa sociale Sirio, che in carcere avrà il ruolo del tutoraggio con il responsabile della formazione, dott. Giuseppe La Pietra.Dopo i saluti del Rettore dell’Ateneo Loris Borghi, di Patrizia Bonardi, Presidente della Coop. Sirio, e di Carlo Berdini, Direttore degli Istituti Penitenziari di Parma, si terrà la presentazione del Laboratorio da parte di Vincenza Pellegrino e Giuseppe La Pietra, responsabile formazione della Coop. Sirio.A seguire Antonio Mascolo, Direttore de «la Repubblica Parma», dialogherà con Gianrico Carofiglio sul suo ultimo libro Con parole precise. Breviario di scrittura civile (Laterza, 2015)Le lezioni centrate sul tema del carcere rappresentano un laboratorio sperimentale per 15 studenti e studentesse che frequentano il corso di Politiche Sociali. In particolare, il Laboratorio è articolato in due fasi: la prima di 3 incontri-lezioni in Università, la seconda di seminari all’interno del carcere in cui gli studenti, con i loro testi, si confronteranno con i detenuti.Questo laboratorio si inscrive in una sperimentazione didattica più ampia, finanziata grazie a un bando di concorso della Fondazione Cariparma, finalizzata a coinvolgere nelle docenze universitarie alcuni “esperti dell’esperienza”, vale a dire persone che hanno una elevata conoscenza delle questioni sociali poiché le hanno vissute in prima persona e hanno sviluppato conoscenze e linguaggi specifici. In questo caso, gli “esperti dell’esperienza” saranno persone che hanno vissuto l’esperienza del carcere, e che gli studenti incontreranno sia fuori dal carcere (lavoratori della Coop. Sirio impegnati nei percorsi di reinserimento lavorativo) che dentro il carcere (detenuti dell’area AS1, di alta sicurezza, coinvolti nei laboratori narrativi della Coop. Sirio).In questo modo l’Università si apre a una collaborazione formativa strutturata con i linguaggi e le esperienze presenti nel territorio, e valorizza i saperi endogeni ed esperienziali che in esso nascono e si sviluppano. Inoltre favorisce un rapporto diverso degli studenti con il futuro mondo delle professioni, un confronto più paritario e collaborativo e di ascolto rispetto ai futuri “utenti”, ad esempio se si pensa ai futuri assistenti sociali.D’altro lato, le persone detenute possono confrontarsi con i giovani studenti, trasmettere loro sapere ma al tempo stesso concepire maggiormente le trasformazioni all’esterno del carcere, vivere momenti di apertura, sostenere la propria capacità di non ripiegarsi su se stessi e di aspirare al futuro. Questa collaborazione didattica può essere svolta grazie al coordinamento congiunto di Università di Parma (nella persona di Vincenza Pellegrino) e Coop. Sirio (nella persona di Giuseppe La Pietra), da moltissimi anni impegnata in questo ambito di lavoro socio-educativo.Il tema affrontato in entrambe le fasi del Laboratorio sarà quello delle “parole”, vale a dire della specificità che il vocabolario assume nei contesti di reclusione, negli universi di senso propri dei “contesti concetrazionari”. “Fiducia”, “collaborazione”, “futuro”, “giustizia”, “rivolta”, solo per fare alcuni esempi, significano cose specificamente diverse per i carcerati e per gli operatori che con essi lavorano (basta pensare all’idea di “collaboratore” nella giustizia…).L’idea è quella di ripensare le parole in senso specifico e con attenzione, come strumenti di lavoro ma soprattutto come substrato che guida e indirizza il nostro pensiero. Il desiderio è quello di lavorare sul linguaggio, cosa molto importante per i futuri operatori sociali che si troveranno davanti a mondi molto differenziati del disagio sociale con immaginari differenziati, propri, specifici.Sia gli studenti che le persone detenute coinvolte nel progetto lavoreranno sulle parole grazie a un metodo di lavoro partecipato di tipo “narrativo” (produzione di testi autobiografici e dibattito), seguendo gli stimoli contenuti nel libro di Gianrico Carofiglio che si chiama appunto La manomissione delle parole e che contiene numerosi spunti di riflessione sul tema.Dopo l’incontro di lunedì 22 febbraio, il Laboratorio proseguirà con i seguenti appuntamenti:martedì 8 marzo, ore 14.30-17.30, Aula dei Filosofi del Palazzo Centrale, seminario aperto al pubblico La vita quotidiana dentro al carcere, con Alvise Braccia, Università di Bologna, Giuseppe La Pietra e un “esperto esperienziale” della Coop. Sirio di Parmamartedì 15 marzo, ore 14.30-17.30, Aula dei Filosofi del Palazzo Centrale, seminario rivolto agli studenti del corso di Politiche sociali Manomettere le parole. I vocabolari dell’esperienza - laboratorio narrativo a partire dal libro di Gianrico Carofiglio sulle parole "bellezza", "giustizia", "scelta" in carcere, con Giuseppe La Pietra e un “esperto esperienziale” della Coop Sirio di Parmagiovedì 7 aprile, ore 12-16.30, Laboratorio narrativo “Manomettere le parole” in carcere (15 studenti) - confronto tra studenti e carcerati, letture dei testi autobiografici sulle parole scelte e dibattitogiovedì 14 aprile, ore 12-16.30, Laboratorio narrativo “Manomettere le parole” in carcere (15 studenti) - letture dei testi autobiografici sulle parole scelte e dibattitogiovedì 21 aprile, ore 12-16.30, Laboratorio narrativo “Manomettere le parole” in carcere (15 studenti) - letture dei testi autobiografici sulle parole scelte e dibattito.