Come tutto ha avuto inizio? È ancora vivo il ricordo di qualche anno fa, ben tre a memoria, quando, durante una lezione di Istituzioni di Diritto Romano, ci misero in contatto con due ragazze che si trovavano in Brasile in quel momento; ci parlavano da una cameretta scura, raccontando del programma al quale stavano prendendo parte: un Overworld che consente il conseguimento di una doppia titolazione (Double Degree), rivolto agli studenti iscritti al Corso di Giurisprudenza. Viene offerta la possibilità di frequentare il terzo anno di corso presso l’Università PUCRS, a Porto Alegre, in Brasile.
Una proposta interessante, ma, certo, un problema c’era: tre anni fa eravamo due giovani ragazzine che si affacciavano agli studi universitari, appena sgusciate dalla tanto confortevole realtà liceale. Le remore sono scontate quanto naturali. Da sole? Tanto giovani! E non in un posto qualsiasi… dall’altra parte del mondo! Nell’America Latina! E la lingua… probabilmente non sono in tanti a conoscere il portoghese tra gli iscritti al nostro corso, e sicuramente non eravamo tra quelli.
Ma l’entusiasmo (o l’inconsapevolezza, forse) era troppo. L’Università apre un nuovo mondo, stimoli inaspettati, e noi eravamo pronte a respirare quest’aria di novità. Non pensammo nemmeno troppo: non saremo mai selezionate, ci dicevamo, vale la pena di tentare! Una doppia laurea… sicuramente un’opportunità imperdibile, ma saranno in troppi a bussare a quella porta.
E invece, da questa scommessa ebbe inizio il più importante percorso e il più grande traguardo che fino ad ora possiamo dire di aver raggiunto.
Superata la selezione, attraversata l’intricata selva oscura della burocrazia, tra Application Form, Language Placement Test, Learning Agreement, Visti etc..., finalmente a fine Luglio 2019 spiccammo il volo.
Una volta atterrate all’aeroporto di Porto Alegre, ad accoglierci trovammo il nostro “Amigo” universitario, un collega scelto tra studenti che si offrono come volontari per aiutare gli studenti in interscambio, ad esempio ricevendoli in aeroporto e accompagnandoli nelle strutture dove alloggeranno, a fare la prima spesa, alla Policìa Federal per registrare l’ingresso e l’indirizzo di residenza etc...
Un primo assaggio dell’organizzazione invidiabile della PUCRS, e della calorosa accoglienza che ci sarebbe stata sempre riservata, nonché un prezioso aiuto per chi si trova a scatenare dieci commessi anche solo per l’acquisto di una piastra per capelli, senza nemmeno sapere il perché (sì, successe anche questo…).
Ma il sollievo più grande furono i volti sorridenti e comprensivi che ci accolsero allo studentato; la paura, l’angoscia scomparvero in un momento. Non ci capivamo ancora, ma quegli scambi dicevano molto più di quanto avrebbero consentito lunghi discorsi: per quanto fossimo diversi, per quanto provenissimo dagli angoli più remoti del globo, c’era qualcosa che ci univa. Colombiani, messicani, svedesi, tedeschi, francesi, un piccolo mondo era riunito in quelle sale. Idee differenti, forme mentis alternative, ma, in fondo, avevamo tutti gli stessi timori e le stesse esigenze. Forse, i legami con gli altri studenti stranieri sono tra quelli più saldi e profondi che abbiamo instaurato, del resto, ‘eravamo sulla stessa barca’.
Da qui, qualche giorno e si cominciò a partire tutti insieme dallo studentato per andare in Università, e così per il resto dei giorni a venire: piccoli gruppi di studenti in intercambio che si dirigono tutte le mattine a lezione.
La PUCRS è fantastica, un vero e proprio campus. Al suo interno oltre alle strutture modernissime dove si tengono le lezioni, suddivise per dipartimenti, e la più grande biblioteca dello Stato di Rio Grande Do Sul, vi sono bar, ristoranti, mense, aree verdi, negozi di gadget, sale di meditazione, palestre e strutture alternative. È immensa, tutta da esplorare...
Le lezioni, in generale, sono a frequenza obbligatoria e hanno un’impronta molto spesso pratica. Sono previsti nel programma anche tirocini curricolari, che consistono in lezioni svolte da Professori dell’Università, nonché Avvocati, durante le quali si impara ad impostare correttamente ed a redigere atti giuridici, quasi come fosse un corso di scrittura legale. Gli studenti sono sempre invitati a partecipare in modo attivo, ma senza forzature. Ogni contributo utile è considerato un’opportunità di apprendimento comune, il resto non vale la perdita di tempo di un giudizio affrettato. In ogni momento ci siamo sentite supportate e sostenute, professori e colleghi (compagni verrebbe da dire) sono stati al nostro fianco ad ogni successo, e hanno gioito come fosse il loro. L’opportunità di uno scambio culturale era percepita e valorizzata da tutti: non siamo mai state estranee per loro, ma amiche appena tornate da un lungo viaggio, alle quali si sentivano di chiedere che cosa avessero visto, se valesse la pena di adattare quella diversità alla loro realtà.
L'anno è composto da due semestri, divisi da un periodo di pausa/vacanze di circa tre mesi (tra dicembre e marzo), durante il quale abbiamo sfruttato l’occasione per viaggiare alla scoperta del Brasile e conoscere, tra le altre cose, il Carnevale Brasiliano, San Paolo, Rio de Janeiro, Florianopolis, Espírito Santo, Salvador, Fortaleza, Jericoacoara...
Senza voler esagerare, forse il Brasile è davvero uno dei paesi che fornisce maggiori stimoli, tanto a livello professionale quanto culturale. Considerando gli importanti fenomeni migratori del passato, ad oggi il Brasile vive e respira un clima di multiculturalità, tradizioni agricole, sportive si avvicinano quasi a dei rituali, confluiscono filosofie e religioni da tutto il mondo. La modernità si confonde con l’ancestrale, a volte sembra davvero che nelle trame della realtà si celi la magia.
Questa cultura del confronto, dell’aggregazione, non può che portare all’apertura verso soluzioni del tutto innovative, in ogni ambito: basti pensare alla pratica delle costellazioni familiari in ambito giurisdizionale. Le stesse differenze, a volte importanti, tra i nostri ordinamenti, sono state fonti di riflessione dal valore incommensurabile: non dimenticheremo mai la seduta del tribunale del Júri alla quale abbiamo assistito.
Per concludere il nostro racconto, siamo state costrette, purtroppo, a terminare il secondo semestre qui, in Italia, a causa dell’emergenza sanitaria SARS-CoV-2, rientrando prima del previsto, ma riuscendo a portare a termine l’anno grazie alle lezioni online offerte dalla PUCRS.
A cosa sia servito? La speranza sicuramente è che al termine dei cinque anni di corso due lauree abbiano un peso importante, e che il fatto che una sia stata conseguita all’estero, in un paese in via di sviluppo sempre più incidente nelle politiche globali come il Brasile, dia importati vantaggi a livello lavorativo. Possiamo dire, tuttavia, che se anche si rivelasse un’esperienza inutile da questo punto di vista, ugualmente ripeteremmo ogni cosa. È un’esperienza che ti mette alla prova in modi che non avresti mai sospettato, e tira fuori da te cose che non avresti mai immaginato. Nulla insegna tanto su di sé quanto un’avventura di questo tipo; torni te stesso, ma in una nuova versione. Ed è con questa nuova consapevolezza che ti senti di scalare le montagne, sapendo che la vetta è lì per te…
Elisabetta Gherri e Sevil Chetulyan