“Step Up PROTECTION”: il 9 e 10 giugno a Parma un convegno internazionale sul distacco transnazionale dei lavoratori
Parma, 31 maggio 2022 – Il 9 e il 10 giugno al Palazzo del Governatore di Parma si tirano le fila di Step Up PROTECTION, progetto internazionale sul distacco transnazionale dei lavoratori finanziato dalla Commissione Europea e coordinato dall’Università di Parma. Il convegno conclusivo, cui parteciperanno tutti i partner europei, è stato presentato questa mattina al ParmaUniverCity Info Point dal Rettore dell’Università di Parma Paolo Andrei e dal coordinatore Enrico Gragnoli, docente di Diritto del lavoro al Dipartimento di Giurisprudenza, Studî politici e internazionali. Nel corso della conferenza stampa è intervenuto anche Francesco Gattola, Direttore dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Parma-Reggio Emilia.
Step Up PROTECTION – Stepping up the European cooperation and communication among Public & Private organizations for the PROTECTION of posted workers’ rights, partito nel 2019, è stato finanziato dalla Commissione Europea (European Union Programme for Employment and Social Innovation - "EaSI" – Progress Axis) per 547.360 euro, di cui 142.882 destinati a Parma. Vi hanno partecipato altri quattro Atenei europei (Università Cattolica Portoghese di Porto, Università di Granada, Università di Vilnius, Scuola nazionale di studi politici e amministrativi di Bucarest), organizzazioni sindacali e datoriali e le autorità ispettive di ciascun Paese coinvolto, con l’obiettivo di verificare il reciproco impatto fra le ultime strategie regolative europee e i comportamenti imprenditoriali, nonché il ruolo concreto svolto dagli organi ispettivi.
Il convegno conclusivo sarà un confronto a più voci sugli esiti di questi tre anni di lavoro, caratterizzati da numerosi incontri ed eventi divulgativi, con gli interventi delle unità dei diversi Paesi coinvolti.
Si parte giovedì 9 giugno alle 9.30 con i saluti del Rettore dell’Università di Parma Paolo Andrei, del Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Studî politici e internazionali Giovanni Francesco Basini e di Susanna Palladini, docente di Diritto del lavoro.
A seguire, nelle due giornate, le relazioni delle unità di progetto, con interventi delle Università e degli Ispettorati del lavoro dei diversi Paesi.
Nella prima sessione (9 giugno), moderata da Antonio Ojeda Avilés (Università di Siviglia), alle 10 l’Unità italiana, con interventi di Enrico Gragnoli (Università di Parma), Stefano Maria Corso (Università di Milano), Alessandro Millo (Direttore dell’Ispettorato del lavoro di Bologna), e alle 11.30 l’Unità spagnola, con interventi di José Antonio Fernández Avilés (Università di Granada) e Manuel Velázquez Fernández (Capo Unità UE per la mobilità del lavoro – Ispettorato spagnolo del lavoro e della sicurezza sociale), discussant Enrico Traversa (Università di Bologna).
Nella seconda sessione (sempre 9 giugno), moderata da Alberto Pizzoferrato (Università di Bologna), alle 15.30 l’Unità portoghese, con interventi di António Frada (Università Cattolica Portoghese di Porto) e Rui Arrifan (Ispettorato del lavoro del Portogallo), e alle 16.30 l’Unità lituana, con interventi di Vida Petrylaitė e Justinas Usonis (Università di Vilnius) e Aras Petrevičius (Ispettorato del lavoro della Lituania), discussant Massimo Pallini (Università di Milano).
Nella terza sessione (10 giugno alle 10), moderata da Alessandro Boscati (Università di Milano), l’Unità rumena, con interventi di Ioana Melenciuc e Sonia Dragomir (Scuola nazionale di studi politici e amministrativi di Bucarest).
Tra gli interventi pianificati nella sessione finale quelli di Francesco Gattola (Direttore dell’Ispettorato del lavoro di Parma-Reggio Emilia) e di Michele Murgo (Università di Pavia), discussant Edoardo Ales (Università di Napoli Parthenope).
IL PROGETTO STEP UP PROTECTION
L’idea di Step Up PROTECTION ha preso le mosse dai recenti interventi del legislatore europeo in materia di distacco transnazionale: interventi finalizzati a migliorare e uniformare l’applicazione della Direttiva 1996/71/CE e a impedire e contrastare, anche mediante un’attività di vigilanza mirata ed efficace, le pratiche illecite poste in essere da imprese che traggono indebito o fraudolento vantaggio dalla libera prestazione di servizi nel mercato comunitario.
Il progetto si proponeva di verificare i vincoli applicativi e le tecniche di controllo della disciplina nazionale e comunitaria, il loro grado di effettività nel mondo produttivo e il ruolo e le criticità in concreto riscontrate dagli organi ispettivi (anche nella cooperazione con Stati membri dell’Unione diversi dall’Italia).
Questi i principali obiettivi:
- analizzare i comportamenti più diffusi di violazione della disciplina europea
- analizzare la disciplina di recepimento della direttiva europea 957 del 2018, per valutare le soluzioni o le proposte dei singoli ordinamenti nazionali rispetto all’obiettivo di garantire un adeguato livello di effettività della disciplina comunitaria
- identificare e promuovere meccanismi e strumenti che assicurino la più ampia informazione dei lavoratori e dei datori di lavoro sia nel Paese di origine sia in quello nel quale vengono rese le prestazioni
- attivare un percorso formativo transnazionale rivolto alle autorità pubbliche competenti e alle parti sociali, per illustrare la nuova disciplina in materia di distacco transnazionale, gli strumenti tecnici a disposizione e il ruolo e le funzioni che saranno svolte dall’Autorità Europea del Lavoro
- analizzare l’impatto complessivo e le potenziali conseguenze dei fenomeni di trasgressione e valutare se questi possano incidere non solo sull’attuazione della disciplina europea in materia di distacco transnazionale e sul raggiungimento dei suoi obiettivi di protezione dei lavoratori, ma anche sulla competizione fra imprese, creando indebiti e pericolosi vantaggi per coloro che trasgrediscono alle indicazioni dell’ordinamento europeo.