Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma Alma universitas studiorum parmensis A.D. 962 - Università di Parma

L'Università degli Studi di Parma sorse già nell'XI sec. dall'evoluzione della Scuola Vescovile Parmense, nella quale si insegnavano le arti liberali del trivio e del quadrivio.

Gli studenti si raccoglievano in organi corporativi e costituivano l'universitas; i professori erano organizzati in collegia; universitates e collegia formavano lo Studium.

Nel periodo comunale essa ebbe fioritura alterna, e nel corso dell'età delle Signorie, talora fu chiusa e fu spesso in concorrenza con altre sedi quali Bologna, Padova e Pavia. Con l'avvento dei Farnese, lo Studio assunse maggiore stabilità e prestigio; le discipline umanistiche, delle Facoltà di Lettere, di Filosofia e di Teologia, venivano impartite prevalentemente dai Gesuiti nel palazzo di San Rocco (l'attuale palazzo universitario già sede della Facoltà di Giurisprudenza e ora del Dipartimento); nelle facoltà scientifiche (Diritto, Medicina, Scienze), che avevano sede nel palazzo di San Francesco posto nelle vicinanze dell'attuale Borgo degli Studi, operavano per lo più docenti laici. Nel 1601 Ranuccio I Farnese dotò l'Università di costituzioni rinnovate e di particolari privilegi.

Languente dopo l'estinzione di casa Farnese e negli anni della dominazione austriaca (1736-48), ricevette nuovo impulso con le Costituzioni per i nuovi studi (1768), redatte dal teatino P. Maria Paciaudi, il più stretto collaboratore del ministro Du Tillot nel programma di rinnovamento culturale e scolastico del Ducato: fu riformata la Facoltà di Giurisprudenza e creato l'Orto Botanico; le Facoltà scientifiche vennero dotate di un teatro anatomico e di gabinetti di fisica e chimica. Nel 1802, durante la presenza francese a Parma, l'Università fu trasformata in Accademia e solo nel 1816 riacquistò la propria autonomia e l'antica denominazione.

A seguito dei moti rivoluzionari del 1831, la Facoltà di Legge venne trasferita a Piacenza e riportata nella prima capitale del Ducato solo nel 1854. Poco prima dell'Unità d'Italia, durante la dittatura di Luigi Carlo Farini sulle province emiliane, l'Università di Parma (come quella di Modena) fu dichiarata di seconda classe e privata della Facoltà di Filosofia. Nel 1867 venne soppressa pure la Facoltà di Teologia, mentre quella di Scienze fu ridotta a un solo biennio. Per tutta la seconda metà dell'Ottocento, e la prima metà dell'Novecento, a Parma operavano le seguenti facoltà: Giurisprudenza, Medicina e chirurgia, Scienze fisiche, matematiche e botaniche, Veterinaria e Farmacia.

A lungo attiva come Facoltà di Giurisprudenza, dapprima articolata in Istituti indi in Dipartimenti, la Facoltà di Giurisprudenza, dal 25 luglio 2012, in ottemperanza alla riforma universitaria, è stata trasformata in Dipartimento di Giurisprudenza.

A seguito della riorganizzazione dell'Ateneo, da gennaio 2017 il Dipartimento di Giurisprudenza si trasforma in Dipartimento di Giurisprudenza, Studi Politici e Internazionali.

Nel 2022 il Dipartimento di Giurisprudenza, Studî Politici e Internazionali è stato selezionato dal MUR tra i Dipartimenti di Eccellenza, per il quinquennio 2023-2027, con il progetto "Food for Future". Il progetto mira a istituire un polo giuridico di eccellenza di respiro non solo nazionale sui profili più complessi e problematici dell’innovazione e della sostenibilità del settore agro-alimentare.

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